giovedì 24 luglio 2008

cronaca della mia serata da sogno

*___* questa era la faccia che avevo ieri. E stamani. E adesso, ricordando ieri.
Ma partiamo con ordine perché quella che sto per raccontare è stata una delle giornate più emozionanti nella mia vita, in tutta la sua semplicità.
Io e Sara decidiamo di andare alla Fortezza, dove fino al 3 Luglio c'è Estate in Fortezza, concerti, mercatino, pizzerie...insomma uno spettacolo. Alle sei e venti dobbiamo prendere il treno e ci mettiamo d'accordo su messenger. I problemi iniziano quando io ho la malsana idea di mettermi un adorabile vestitino leggero, un pò hippy, comprato la settimana scorsa. Sara, che per sua stessa ammissione deve ovviamente fare come me, decide di mettersi pure lei la gonna. Ci ritroviamo alla stazione. Sotto il sole, all'aperto. Con un adorabile venticello. Sarebbe da mettersi le mani nei capelli ma siamo troppo impegnate a reggerci le gonne, finchè non arriva il treno e saliamo, felici come non mai. Arrivate alla fortezza tra mille sforzi entriamo e ci buttiamo subito sulla prima bevuta della serata, un mojito per me e un qualcosa di simile per lei. Intanto davanti all'ingresso vedo affollarsi la gente per il concerto dei Baustelle. Io non posso andarci, ho i soldi contati, ma sentirli provare, è una sofferenza indescrivibile. Intanto facciamo un pò di giri, beviamo ovunque, incontriamo un nostro amico che lavora lì...pass! prima illuminazione! Ma lui rifiuta...e io moccolo mentalmente. Chiedo alla cassa se è possibile avere uno dei poster pubblicitari che sono ovunque. Lui mi dice di sì, a fine concerto dentro li vendono...sorrido mi allontano...
Ma siamo scemi? io vado a comprare una cosa che basta strappare dal muro?
Così mentre Il nostro amico fa da palo in una maniera eccelsa, con braccia incrociate (o forse finge soltanto di non conoscerci xD) io e Sara stacchiamo dalla parete il cartellone degli Editors su cui sbavavo dal primo giorno. Guardiamo orgogliose il risultato, una massa informe e piegata venti volte, e la infiliamo nella borsa di Sara (ora giace sul pavimento di camera mia, con grande gioia di mia madre e del suo amore per l'ordine e la pulizia)
Passa il tempo tra una vodka e l'altra, arriva la sera e a un certo punto ci avviciniamo alla rete plastificata e coperta che ci separa dal concerto: da uno spiraglio vedo dentro, ma soprattutto sento: Alfredo. Senza parole, inizio a piangere, come una fontana.
Un pezzetto bello tondo di cielo d'estate sta sopra di me...non ci credo lo vedo restringersi conto le stelle ora...
Mi accascio contro la palizzata, seduta per terra, mentre Sara non sa che cazzo fare. Mi guarda in panico mentre io la tranquillizzo, le dico che è tutto ok, è solo quella cazzo di canzone, la mia fottuta emotività e il fatto che loro sono lì e sentire dal vivo quelle parole strazianti..
"Aspetta qua!" mi urla Sara correndo via. E chi si muove? Sono in paradiso. Un ragazzo e una ragazza si avvicinano e cercano un modo per entrare a sgamo: inutile, ci ho provato pure io, la security è dall'altra parte e rompe anche solo se guardi sopra la rete.
Eh, bien, torna Sara, sempre di corsa, con in mano il pass del nostro amico.
...
...
Non ci credo...
Facciamo una corsa, arrivo all'ingresso faccio vedere il cartoncino e mi fanno entrare. Mi giro per vedere dove è la mia amica, secondo me la facevano entrare, un modo si trovava. Comunque lei non è una grande fan dei miei amati Baustelle...mi dispiace lasciarla sola però. Sperando che vada tutto bene, entro e mi metto vicina, e cantando a squarciagola insieme a Francesco e Rachele, le scrivo un messaggio "Ti amo". Poi mi perdo nella musica, in Baudelaire, in La guerra è finita, Un romantico a Milano, Andarsene così... Tra una sigarette e l'altra le lacrime si asciugano ma l'emozione, quella resta. Ovvio.
Mezzo concerto soltanto...ma mi resterà comunque nel cuore. Anche quando è finito, quando ho avuto bisogno di sedermi per riprendermi da nausea, e dalla bassa pressione che con tutta quella gente intorno stava per farmi uno scherzetto dei suoi.
E poi torno da Sara e Chris, li ringrazio, saluto lui e aspettiamo la sorella di Sara che viene incredibilmente a prenderci, risparmiandoci un viaggio in treno.
Torniamo e a Prato scendiamo alla stazione del serraglio, dove Sara ha il motorino.
Io salgo con lei e andiamo a prendere le paste in piazza del Mercato, mentre imprechiamo per il freddo e ribadiamo la ferma intenzione di non metterci mai più una gonna in vita nostra.
Il viaggio verso casa, poi, è stato tranquillo: niente polizia stavolta e niente fughe ma, ok, Sara, mi procurerò un casco.
E mai avrei pensato di pensarlo in piena estate, ma entrata in casa: che bel calduccio
E' in questi momenti, mentre mi riascolto tutta la discografia dei Baustelle, mentre mi preparo agli Editors domani, mentre faccio un pensierino persino sui Coldplay, mentre ripenso all'affetto delle amiche e degli amici, alle loro parole, che amo, davvero, la vita. E esserci.

venerdì 18 luglio 2008

delusione serale pre-pub

sono delusa...incredibilmente delusa...è una di quelle serate in cui esco per inerzia, in cui ogni cosa detta, fatta e vista sembra messa lì per infastidirti e per scoraggiarti. Amici che spariscono, anche per le migliori ragioni del mondo, genitori che ti guardano con disapprovazione, vestiti che tirano e smalto che non dura più di un giorno intatto. E poi ovviamente questo pc sempre occupato che, casualmente, si libera solo un quarto d'ora prima che io esca, le sigarette che non bastano mai, il baule dove tengo la vodka che non contiene più vodka e i soldi che non ho...problemi grossi eh? Geldof ci farebbe una lunga serie di concerti? ok, no, ma questi sono i miei fottuti problemi quotidiani. Non ho voglia di parlare di grandi cose che non capisco, di enormi disastri che mi sono lontani...questi sono i miei piccoli casini quotidiani, e questa sono io: perennemente a dieta, perennemente fra le nuvole, perennemente in attesa di qualcosa e, attualmente occupata al dolce far niente, e a cercare di divertirmi e di godermi questa estate nonostante tutto e tutti coloro che cercano di impedirmelo.
Cerco di godermi il capitolo (noiosissimo) di Naruto uscito oggi, il 409, mi rileggo i fumetti comprati, mi preparo a una lunga notte alle prese col volume uno di "Guerra e Pace" (sono solo a pagina 560!) e poi...vado avanti. Non posso certo aspettare gli altri. Posso solo tenere il mio cervello più impegnato possibile e fingere che tutto vada bene e che non possa andare meglio di così. Amen.

mercoledì 16 luglio 2008

I love the rain the most...

Un megavirus si era intrufolato nel mio pc e aveva scombussolato il tutto...fortuna che adesso sembra tutto più stabile. Anzi fino ad ora non mi si è spento neanche una volta.
Intanto l'ho scippato a mia sorella e mi godo il cd di Joe Purdy, "Julie Blue". L'altro, "You can tell me Georgia" non riesco a trovarlo: lo aggiungerò alla lista di quelli che dovrò comprare a Londra, tra un mese o poco più. Questo album però è stupendo come pochi, così leggero, delicato, rilassante...non mi sorprende che Grey's Anatomy abbia fatto incetta di brani per la propria soundtrack. All'inizio me ne innamorai con Wash away, in una puntata di Lost, da buona serial-maniaca. Poi continuai a seguirlo...è incredibile quanti buoni gruppi o cantanti abbia conosciuto grazie alle colonne sonore di film o telefilm: Interpol, Brandy Carlile, Michelle Featherstone, Devotchka...e continuo a imparare ogni giorno. Penso che niente mi abbia salvato la vita e continui a farlo ogni giorno, come la musica. Post breve oggi, ma purtroppo mia sorella è tornata alla carica e sta velatamente premendo per tornare al pc...
Buona giornata

venerdì 11 luglio 2008

66 + Coldplay

No, non è un nuovo cross-over tra gruppi pop inglesi o simili. E' il risultato della mia levataccia mattutina per scoprire finalmente, per ultima, probabilmente in tutta la scuola, il mio voto di maturità, uno stupendo 66. Intanto mi ascolto il nuovo cd dei Coldplay, finalmente con più attenzione. Devo dire che quando lo sentì la prima volta, per quanto cercassi di concentrarmi, la mia mente se ne andava per i fatti suoi. Non riusciva a destarmi quell'interesse necessario a seguire le canzoni fino in fondo, non catturava i miei sensi come mi sarei aspettata. Che era un lavoro diverso, addirittura sperimentale, lo avevano gia detto loro, Brian Eno, e chiunque fosse stato coinvolto nella produzione. In effetti è mooolto diverso dai precedenti lavori. Influenze dichiaratamente celebrative di altri artisti , come i Radiohead, si sentono eccome. Però ora, con la mente rilassata riesco finalmente ad apprezzarlo: se Lovers in Japan era l'unico brano che mi aveva conquistata sin da subito, adesso apprezzo molto anche 42, Cemeteries of London, Strawberry Swing e abbastanza anche quella Violett Hill ripudiata all'inizio. Mai stata grande fan di Chris e company, ma qualche bel pezzo c'è senza dubbio. Certo forse non abbastanza da convincermi a non odiarli per i 50 euro e rotta del concerto di questo autunno, unica data italiana...a meno che i miei parenti non abbiano un improvviso attacco di generosità o che vinca clamorosamente alla lotteria, quello è un live che dovrò depennare dalla mia lista. Evviva.
Va beh, per fortuna l'estate è giovane e tra le rinunce e le buche degli Wombats all'Italia Wave, mi restano i Deep Purple al Pistoia Blues e gli Editors alla fortezza. Evviva: stavolta davvero ^_^

martedì 8 luglio 2008

per iniziare: grazie

Molte cose hanno segnato la mia vita negli ultimi mesi, o, per essere ancora più precisi, nelle ultime settimane.
Ma sopra ogni cosa ho finalmente concluso le Scuole superiori: senza esagerare posso dire di avere faticato fisicamente quest'anno, attraversando ondate di depressione come non mi succedeva da anni, accumulando montagne di assenze, ritardi, insufficienze e recuperi-volata nelle ultime due settimane. Però i prof mi volevano fuori di lì. Sono stata ammessa a calci, e promossa oltre ogni aspettativa. Tutto questo non sarei riuscita a farla da sola, senza le mie amiche che mi spronavano anche quando le evitavo per settimane, senza i miei genitori che mi osservavano in silenzio, senza fare domande su ciò che stavo rivivendo, coi professori che mi parlavano, mi chiedevano un ultimo sforzo, e mi difendevano, persino i miei compagni di classe. Quindi un grazie unico a chi mi ha presa a calci, e ha voluto il mio bene e non la mia volontà. Grazie col cuore.
Forse non sono pronta per il mondo reale, così diverso dal microcosmo della nostra scuola da trecento studenti: non ci saranno sempre i professori a sostenermi e a cercare di capire i miei problemi. Nel nostro mondo, troppo veloce e frenetico, crudele e spietato, sarò travolta. Lo penso spesso. Penso che abbiano fatto un errore, che neanche dopo sei anni di liceo classico io debba uscire da là.
Ripenso all'esame delle medie, e alla sua facilità, e poi a questo, appena affrontato, e alla sua, tutto sommato, aria di farsa...Ogni piccolo passo, ogni gradino è un pò più duro, ogni balzo in avanti è più pericoloso. Sarebbe bello dirsi che dopo di quello sarebbe stato tutto liscio, ma non è così, sarà sempre un gradino più ripido, saremo noi a dovere rincorrere la vita. Ma non è il caso di mangiarsi le mani per questo: non sono pessimista, o almeno lo sono in maniera ponderata.
Non ci vuole nessun genio per dire ciò che ho detto, è un dato di fatto. Basta accettare che non puoi fermarlo...
tic tac tic tac tic tac
oh...ancora grazie...anche e soprattutto a chi non potrà mai leggere tutto questo

sofia